Dare voce a chi non ce l’ha
La maggior parte di noi ogni giorno si sveglia, si alza dal letto e inizia la propria giornata comunicando i propri pensieri e bisogni, contando meccanicamente sulle capacità della mente e su quelle del corpo. I nostri cinque sensi e gli stimoli a loro connessi fanno parte di noi da sempre; così, facilmente dimentichiamo che purtroppo non è vero per tutti: molte persone, per esempio, soffrono di patologie che non permettono loro di usare la voce. In passato chi non parlava o non poteva farsi capire è rimasto isolato, rinchiuso nel proprio mondo perché incapace di farsi comprendere appieno.
Negli ultimi anni, molte menti tra cui quelle creative si sono messe al lavoro per trovare soluzioni che fossero d’aiuto a chi non ha voce, a chi l’ha persa o a chi non può sentirla.
In che modo la creatività ha fatto la differenza?
- Progettando nuovi alfabeti.
La LIS, Lingua italiana dei segni è emersa spontaneamente e si compone di segni di natura visivo – gestuale che coinvolgono la parte superiore del corpo, in particolare il testa, il viso e le spalle. Il riconoscimento ufficiale di questa lingua e la denominazione lingua dei segni italiana si devono alla comunità scientifica che, attraverso uno standard internazionale, la ha distinta rispetto alle altre forme di comunicazione simili come la gestualità che accompagna il parlato.
La LIS è codificata, possiede una sintassi, una morfologia, una fonologia e si insegna all’università. - Progettando strumenti parlanti.
È nata la comunicazione assistita che grazie ai comunicatori con uscita in voce, strumenti di supporto a chi non può emettere suoni e App dedicate permette di esprimersi a chi non può usare le parole. Esiste una Banca della Voce a cui è possibile donare parole attraverso una App specifica: https://www.telethon.it/storie-e-news/news/dalla-fondazione/unaparolapernemo-ecco-come-donare-la-tua-voce-a-chi-lha-persa/ e App speciali che consentono di parlare e comunicare i propri pensieri grazie alla tecnologia: https://www.aisla.it/my-voice-la-voce-diventa-dono-di-speranza-per-le-persone-con-sla/Questi strumenti prodotti da persone che hanno osato guardare oltre ciò che già esisteva e pensare fuori dagli schemi aiutano il mondo a girare meglio.
Elisa Gattamorta è una copywriter freelance che lavora su storie e progetti continuando a credere che la creatività faccia la differenza.
https://www.linkedin.com/in/elisa-gattamorta/